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Regione Abruzzo: aspro confronto tra pubblico e privato.​

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Regione Abruzzo: aspro confronto tra pubblico e privato.​

La notizia della battaglia legale avviata dalla Fondazione Il Cireneo contro la Regione per risorse economiche promesse e non riconosciute si scontra con l’imminente avvio del Centro per l’Autismo di Pratola Peligna che sarà gestito dall’azienda sanitaria pubblica di riferimento.

Sempre oggi la notizia della prosecuzione del trattamento domiciliare Aba per decine di famiglie abruzzesi sostenuto da fondi pubblici sembra andare nella direzione proposta discusse nella Commissione regionale di Vigilanza che ha ipotizzato l’uso di “voucher” destinati agli utenti con autismo per attività riabilitative domiciliari. E’ chiaro a tutti che la Regione dovrà adeguarsi alle indicazioni della Legge nazionale 134/2015 e tale obiettivo passa attraverso un processo di riorganizzazione complesso. Che senso ha continuare a prescrivere sedute ambulatoriali da 45 minuti (psicomotricità, logopedia, terapia comportamentale, ecc.) con costi insostenibili quando servizi intensivi da 3 e 6 ore giornaliere hanno lo stesso costo? Che senso ha mantenere tali attività ambulatoriali quando una parte degli utenti vive distante da centri abitati serviti da tali strutture se esistono servizi qualificati garantiti a domicilio? La nostra esperienza ci fa ritenere affidabili iniziative di carattere pubblico, assistite da associazioni di genitori prive di interessi diretti che possono sostenere e integrare le attività dei centri. Il “sistema L’Aquila” permette ai 20 utenti oggi serviti (bambini, ragazzi e adulti) di avere attività integrative diurne (piscina, palestra, maneggio, escursioni) e di sperimentare la vita in autonomia negli appartamenti dei progetti CASE affidati dal Comune dell’Aquila alla locale ASL allo scopo di sperimentare prime comunità di vita indipendente di persone con autismo nel nostro territorio. Qualunque sarà l’epilogo di tali vicende è il caso di rassicurare le famiglie con autismo. Tutti i pazienti eleggibili dovranno essere presi in carico e coloro già inseriti in percorsi riabilitativi non potranno pagare le conseguenze di un sistema impreparato alle indicazioni della normativa nazionale.
L’autismo impegna tutti noi per almeno una vita.
Il sistema pubblico non può delegare un impegno sociale così gravoso al sistema produttivo.
Serve una coscienza adeguata, serve un impegno importante e qualificato per il quale anche le famiglie sapranno assicurare la propria parte.

http://www.primadanoi.it/news/cronaca/570971/autismo-fondazione-cireneo-diffida-la-regione-prestazioni-a-rischio.html
https://www.facebook.com/autismoabruzzo/posts/1177480382368590