Insegnante di sostegno ‘a domicilio’, l’idea non convince le famiglie
Un decreto ministeriale di prossima pubblicazione prevede che l’insegnante di sostegno possa recarsi a casa dell’alunno con disabilità. Non sembra raccogliere molti consensi la proposta sia da parte dei genitori di alunni con disabilità che da parte di insegnanti di sostegno.
“Abbiamo decisamente combattuto contro gli effetti negativi del Decreto 182/2020. Il TAR ha annullato il decreto che prevedeva l’esonero e le stanze di sostegno oltre che la diminuzione delle ore di docenti di sostegno. Ora questa novità lanciata dal MUR ci fa riflettere: E’ lo stesso Ministero che ha tentato di intaccare l’inclusione sociale per alunni e studenti con disabilità o è quello che forse vuole assicurare a chi non può davvero frequentare la scuola una concreta possibilità di seguire le attività didattiche?“, si chiede il presidente dell’associazione autismo Abruzzo Dario Verzulli, contattato da Orizzonte Scuola.
“Oggi è già possibile avere Scuola in ospedale o a casa per situazioni davvero complesse. Dopo le decisioni prese dai Ministeri della Pubblica Istruzione e dell’Economia circa la scelta di proseguire al Consiglio di Stato per l’applicazione del Decreto 182/2020 dubitiamo della sincerità del Ministro dal quale attendiamo ancora la convocazione per un confronto costruttivo“, aggiunge Verzulli.
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