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Azioni Legali

Ordinanza Tribunale di Teramo

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Ordinanza Tribunale di Teramo

Condanna per la ASL di Teramo: Deve erogare le terapie riabilitative.

Qui è possibile leggere l’ordinanza emessa dal Tribunale di Teramo che condanna l’ASL a provvedere immediatamente e a proprio carico a fornire la terapia riabilitativa di 40 ore settimanali per aiutare il piccolo Mattia. Tale ordinanza dimostra come le pubbliche amministrazioni operino in modo complesso e spesso illogico, rendendo difficile situazioni già di per se complesse. Autismo Abruzzo Onlus opera proprio affinché tali barriere vengano abbattute facendosi tramite attivo e sano tra il disabile e le istituzioni, tale documento lo dimostra. Uno speciale ringraziamento all’Avv.Legnini

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Azioni Legali

Ordinanza Tribunale di Chieti

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Ordinanza Tribunale di Chieti

Condanna per la ASL di Lanciano-Vasto-Chieti: Deve erogare le terapie riabilitative.

Angelica, minore autistica, deve ricevere specifiche terapie semi-residenziali ma la ASL di Lanciano-Vasto-Chieti non provvede, nonostante già una prima denuncia fosse stata presentata dai genitori e dalla Autismo Abruzzo Onlus. Le pubbliche amministrazioni tacciono in un inspiegabile silenzio, ma la nostra assocazione ripresenta ricorso ed ottiene la condanna. Qui è possibile leggere l’ordinanza emessa dal Tribunale di Chieti che condanna l’ASL a provvedere immediatamente e a proprio carico a fornire le terapie ad Angelica. Autismo Abruzzo Onlus opera proprio affinchè tali barriere vengano abbattute facendosi tramite attivo e sano tra il disabile e le istituzioni, tale documento lo dimostra. Uno speciale ringraziamento all’Avv.Legnini.

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Comunicati Eventi Rassegna Stampa Territorio

Firmato il protocollo d’intesa “Dopo di noi”

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Firmato il protocollo d’intesa “Dopo di noi”

L’intesa, che si rivolge a tutte le associazioni che si occupano di disabilità, è stata sottoscritta dal Comune con la Asl durante il convegno “Autismo e disabilità grave – Il Modello L’Aquila”, che si è tenuto ieri alle 17 nell’aula Magna del Gssi.

Quanto accaduto ieri è da un lato un primo passo di un percorso che porterà alla realizzazione di diverse iniziative e dall’altro il frutto di un lavoro istituzionale all’insegna della consapevolezza. «La consapevolezza di un problema che mi è stato presentato quasi subito dal dott. Giacco della Asl – spiega il sindaco Biondi al Capoluogo -. A seguito di questa sollecitazione abbiamo avuto un confronto con tutte le associazioni, abbiamo condiviso obiettivi e percorso dopo una fase di ascolto molto approfondita per cui ringrazio l’assessore Bignotti.» L’assessore Francesco Bignotti infatti ha declinato materialmente tutte le iniziative e le istanze relative a questo protocollo.

«Siamo riusciti a sottoscrivere questo protocollo che non è un punto d’arrivo ma di partenza. La grande sfida ora è tradurre in pratica quanto illustrato su carta.» prosegue il sindaco Biondi.

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Il Tribunale di Vasto condanna la ASL

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Il Tribunale di Vasto condanna la ASL

Ci sono voluti 1000 giorni per far valere i diritti di 4 bambini autistici e delle loro famiglie

Ci sono voluti 33 mesi, oltre 1000 giorni per riuscire a sconfiggere il muro di superficialità e l’intricata rete burocratica che ruota attorno ai diritti delle famiglie con disabilità. Quattro famiglie con bambini autistici, lasciate senza assistenza, abbandonate a loro stesse e più volte beffate da un sistema chiuso ed incapace di ascoltare.

“Autismo Abruzzo onlus” grazie al preziosissimo aiuto, completamente gratuito, del Volontario Avv.Giovanni Legnini, ha condotto e sostenuto queste famiglie in questa dura battaglia ed infine giustizia è stata fatta. Ora la ASL di Chieti-Lanciano-Vasto deve erogare i trattamenti riabilitativi in favore dei quattro bambini secondo quanto stabilito dalla legge. Il video sotto mostra alcuni estratti dalla conferenza stampa tenutasi il 10 Maggio 2018 presso la sede di Archè a L’Aquila, mentre facendo click sul pulsante grigio, è possibile scaricare la documentazione riepilogativa dell’intera vicenda.

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Progetti

Durante e dopo di noi

Durante e dopo di noi

Quale sarà il futuro dei nostri figli? Dove potranno trascorrere la loro vita quando la famiglia non sarà più in grado di assisterli costantemente? Esistono strutture e servizi adeguati, anche sperimentali, a cui ispirarsi? Come fare per creare un sistema sostenibile di accoglienza e assistenza? Chi sosterrà le spese necessarie per mio figlio quando noi non ci saremo più?

Queste sono le domande che si nutrono della quotidianità delle famiglie con disabilità. Ogni istante di ogni giorno vengono utilizzati per trovare risposte a queste domande. L’esperienza acquisita con la rete delle famiglie con autismo ma anche il confronto con altre decine di associazioni (aquilane, regionali e nazionali) ci restituisce un futuro incerto, pieno di difficoltà e senza alcuna guida, senza alcun esempio da seguire.

I recenti provvedimenti legislativi che tutelano le famiglie con autismo (Legge 134/2015) ed anche la Legge sul Dopo di Noi (Legge 22 giugno 2016, n. 112) hanno concesso lampi di luce ma ancora privi di azioni concrete a favore di una estesa platea di utenti che le istituzioni locali e regionali al momento non sono in grado nemmeno di quantificare. La Giunta Regionale d’Abruzzo, con Delibera n. 437/2017, ha emanato le linee guida per la riforma dei servizi sanitari territoriali e, per la prima volta, è previsto il servizio residenziale (solo 44 posti) per il quale ovviamente occorrerà rintracciare le risorse finanziarie necessarie. L’Aquila può essere il territorio ideale di sperimentazione per un welfare condiviso, innovativo e sostenibile. La nostra città può diventare la guida regionale e nazionale per i servizi residenziali per soddisfare i bisogni di residenzialità dei disabili gravi ma anche per assecondare le esigenze di studenti, giovani famiglie e perché no anche di coloro che intenderanno scommettere sul nostro percorso di “ricostruzione sociale”. Un modello sostenibile che può valorizzare l’immenso patrimonio immobiliare trasformandolo in parte in una “rendita di servizi”​. Chiunque verrà inserito nel modello gestionale potrà pagare una retta commisurata alle proprie disponibilità economiche oppure potrà scegliere di contribuire con il suo tempo e con la sua professionalità. Tutti avranno la possibilità di contribuire e finalmente il “bene comune” sarà davvero tale. Esistono sperimentazioni locali nate dopo il sisma condotte da Associazioni e istituzioni pubbliche che dimostrano la valenza di tale intervento. Un sistema virtuoso che partendo da micro esperienze italiane (Il “Con-dominio sociale” di Cassano d’Adda – Milano oppure il Villaggio solidale di Mirano – VE) e internazionali (Villaggio in Florida con 22 ettari di boschi e laghetti) può essere replicato e ampliato con l’utilizzo degli appartamenti dei progetti CASE che offrono caratteristiche adeguate, dagli edifici in centro storico ristrutturati e di proprietà comunale, dalle strutture polifunzionali realizzate dopo il sisma molte delle quali ancora oggi inutilizzate o abbandonate.

La cultura di inclusione della nostra città e la rete di associazioni e cooperative di riferimento sono i valori da cui partire. Tale sistema costituisce il “collante” tra i fattori che intervengono in un sistema diffuso. Riuscire in questo significherebbe anche ottimizzare e offrire servizi di qualità a tutta la città trasporti pubblici in grado di garantire accesso e informazioni in tempo reale, specie per gli utenti con ridotta mobilità, significa semplificare le modalità di accesso ai servizi comunali e agevolare la vita quotidiana di tutti i cittadini. Accogliere famiglie residenti in territori limitrofi che vivono già la nostra città per lavoro, studio o per trattamenti sanitari (L’Aquila è punto di riferimento regionale per l’Autismo anche per le regioni limitrofe), accogliere adulti con autismo ad alto funzionamento da inserire in percorsi di avviamento al lavoro sono azioni immediate che non determinano costi ma solo vantaggi per l’intera comunità aquilana. All’apice di questo processo di innovazione troverebbe naturale collocazione il “Turismo Sociale”​. Si tratta di un settore completamente sconosciuto ma in forte espansione all’estero, fondato sui principi di Accessibilità Universale. Famiglie che vivono quotidianamente la disabilità saranno attratte da una città priva di barriere culturali e architettoniche, unico luogo dove fruire di pacchetti vacanza con i loro familiari ​(2-3 gg o una settimana) e trovare alloggi confortevoli e servizi fondamentali magari evitando le difficoltà tipiche dell’alta stagione. Percorsi ciclabili, passeggiate montane accessibili alle carrozzine, bici per disabili, attività sportive specifiche, escursioni ed eventi culturali costituirebbero il volano per un importante settore turistico che oggi non trova alcuno sbocco.

E’ il momento del FARE. Occorre pianificare e agire per costruire un modello virtuoso in grado di sostenere il diritto ad una vita dignitosa anche per le persone con disabilità. Anche offrendo doverose risposte alle loro famiglie.